Sicuramente a quest'ora ti avrei già telefonato, forse avresti tardato a rispondermi, ma sicuramente mi avresti richiamato. Ti avrei augurato tanti auguri, chiedendoti come stavi, qualche informazione su Scalarini e ti avrei aggiornato sulle mie ricerche. Purtroppo oggi tutto questo non lo posso fare, eppure parlare al passato sai che non mi piace, quindi parlerò di te al presente per averti vicino, perché tu continui ad insegnarmi la tenacia di credere, il coraggio di non abbandonare la memoria, di tutelare la storia e le storie che ci vengono lasciate in eredità da chi le ha vissute e provate sulla propria pelle. L'amore per la poetica arte di Scalarini è entrato in me in particolare grazie a te, alle tue parole, alla tua voce, che riecheggia nell'aria leggendo un tuo scritto o la prefazione all'ultimo libro della Fondazione Anna Kuliscioff dedicato al patrimonio scalarininano, curato dalla sapiente abilità di Tonino Garonzi. In quelle parole rieccheggia la tua voce e così ti sento più vicino, ti saluto più forte.
I miei auguri Ferdinando, ovunque tu sia, forse tra le braccia di quel nonno di cui mi hai portato la memoria, un po' orso ma tanto profondo e tenace, testa dura, come forse solo gli uomini abituati alle fatiche della pianura possono essere.
Ti ringrazio per essere quello che sei, un mio mentore.
Buon compleanno.