Prima di proporvi la mia intervista speciale ad Alessandro Orsetti, vorrei ringraziare il signor Orsetti e la Red Star Press, per le preziose parole contenute nell’articolo seguente e nel libro Orso Scritti dalla Siria del Nord-Est.
INTRODUZIONE
Qualche mese fa, al Salone del libro, ricevetti in omaggio dalla Casa Editrice Red Star Press, un libro, Orso Scritti dalla Siria del Nord-Est. Il volume racconta la storia di Lorenzo Orsetti, volontario nelle milizie internazionali dello YPG, impegnato nella missione di supporto alla popolazione curda contro l’ingerenza turca e siriana, morto in un attentato a Bāghūz nel 2019.
Oggi a raccontare e proseguire le idee e gli ideali che hanno spinto Lorenzo a combattere per i diritti del Kurdistan e dei suoi cittadini è la fondazione che porta il suo nome, con il prezioso impegno del padre Alessandro.
Alessandro Orsetti, ha risposto a qualche mia domanda, che potrà essere un approfondimento, sui temi trattati nel libro, con la speranza che queste parole possano permettere a tutti i lettori di conoscere una persona che, con dedizione e spirito di sacrificio, ha saputo fare la differenza in un mondo sempre più assuefatto ai poteri imposti dalle potenze "amiche" dell'Occidente.
Riguardo alla pubblicazione, e alla storia di Lorenzo, ho già realizzato un post, che potrete trovare alla fine dell’intervista. Vi ricordo di condividere per fare conoscere la storia di Tekoşer Piling.
Chi era Lorenzo?
Lorenzo era un giovane apparentemente come tanti altri, lavorava come cuoco, aveva i suoi amici, un cane, viveva a Firenze come tanti altri giovani come lui: non militava in partiti, associazioni o altro, ma aveva dentro di sé un forte desiderio di un mondo migliore, diverso, più giusto.
Desiderava questo non in base a idee, studi o astrazioni, ma perché quotidianamente si scontrava con le ingiustizie di questa società. Ha fatto quel che ha fatto partendo dalla sua realtà per poi arrivare alla ricerca di un'alternativa. Ritengo che è per questo che tanti lo sentono vicino a loro: perché ha vissuto sulla sua pelle quello che tanti provano.
Questa ricerca lo ha portato a cercare una realtà alternativa al capitalismo, al neo-liberismo che imperversa nella nostra società: quando ha conosciuto l’esperienza della Siria del nord-est, il confederalismo democratico, ha deciso che era una valida alternativa per la quale valeva la pena impegnarsi.
Che ruolo ha l'associazione Lorenzo Orsetti
e di cosa si occupa?
Alla sua morte abbiamo deciso di continuare a portare avanti la sua esperienza, condividendola con chi volesse ascoltarla. Per questo abbiamo scelto di incontrare persone e realtà per parlare e ascoltare. L’associazione serve a questo, anche se poi sono le persone che contano. Abbiamo deciso che fosse importante prendersi cura della situazione della Siria del nord- est informando e ricordando che vi è ancora una guerra, la minaccia concreta di un'invasione da parte dei turchi e dell'Isis. Abbiamo pensato che avremmo dovuto fare qualcosa anche concretamente attraverso progetti umanitari.
Al momento stiamo finanziando la costruzione di un ambulatorio pediatrico a Kobane, in collaborazione con Arci Firenze, UIKI (ufficio informazione Kurdistan Italia) e l’Associazione Alain Rainbow di Kobane. Inoltre stiamo cercando di sensibilizzare le istituzioni e le associazioni di ogni tipo perché sostengano la realtà della Siria del nord- est.
Cosa crede avrebbe pensato Lorenzo delle affermazioni della Svezia e della Finlandia sul PKK, pronunciate su pressione di Erdogan?
Già al momento in cui gli Stati Uniti, insieme a loro, la coalizione delle nazioni che avevano schierato le loro truppe per contenere la pressione dell’isis, si ritirarono dalla Siria del Nord- Est, scegliendo invece di proteggere i pozzi petroliferi della zona, Lorenzo in un’intervista, aveva sottolineato la sfiducia dei curdi rispetto alle nazioni occidentali. In quella occasione ricordò il detto curdo “i curdi hanno come amiche solo le montagne”, alludendo alle montagne che si trovano al confine tra la Turchia e la Siria, che hanno dato ospitalità e protezione a tutti coloro che erano dovuti fuggire dalle persecuzioni.
Adesso Lorenzo avrebbe trovato ancora una volta conferma del tatticismo dei governi occidentali, disposti ciecamente a tutto per garantirsi un futuro, ma seguendo come unica logica il loro interesse: disponibili a tradire chiunque per realizzare i propri vantaggi.
Come è nata l'idea di racchiudere il pensiero di Lorenzo nel libro Orso?
Fino dai primi mesi dopo la sua morte molti dei suoi amici, vecchi e nuovi, ci hanno proposto di raccogliere gli scritti di Lorenzo e le sue rare interviste in un libro. L’idea era quella di dare la possibilità a tutti coloro che avessero voluto conoscerlo di poter leggere i suoi pensieri raccolti nell’arco di quell’anno e mezzo.
“Orso, reportage dalla Siria del nord- est” è nato così: due suoi amici fiorentini, Enrico e Matteo, che di lavoro si occupano di grafica, hanno realizzato il libro, curando sia l’impaginazione, che i contenuti. La ricerca della casa editrice è stata successiva, dettata dal bisogno di raggiungere le librerie e i canali di distribuzione. Abbiamo voluto pubblicare questo libro anche perché volevamo far conoscere a più persone possibili il confederalismo democratico, un pensiero politico che nasce dal leader del popolo curdo(Abdullah Öcalan Ndr), da 25 anni imprigionato in un carcere militare turco:
questo pensiero si basa sulla democrazia reale che nasce dal basso, sulla gestione attraverso assemblee della realtà della Siria del nord- est, sulla parità di genere tra uomini e donne e sulla gestione condivisa della realtà (un uomo e una donna sempre insieme per portare avanti ogni decisione presa dall’assemblea), una ecologia sociale, un’economia al servizio del popolo e non viceversa……
Quale crede sia il più grande messaggio che la storia di Lorenzo può insegnare?
Penso che la storia di Lorenzo insegni che non ci si debba rassegnare di fronte a quello che ostacola la nostra vita e la nostra libertà, soprattutto quando questo è legato ad un sistema sociale. Abbiamo una responsabilità verso noi stessi e verso gli altri e in nome di questa responsabilità dobbiamo cercare soluzioni, impegnarci, darci da fare. Lorenzo ha scelto di impegnarsi anche a rischio della propria vita, andando fino in fondo, dando la propria vita per una causa più grande di lui, una causa così importante per il popolo curdo, oppresso e perseguitato e per tutto il mondo.
Perché consiglia di leggere il libro Orso della Red Star Press?
Consiglio di leggere il libro Orso perché i suoi amici l’hanno realizzato come un atto d’amore per il loro amico e questo traspare nella cura che ci hanno messo. All’inizio del libro c’è un’introduzione scritta da noi familiari, nella quale diamo una nostra lettura della storia di Lorenzo. Abbiamo poi chiesto ad un professore universitario di Firenze, il professor Tonini, di fare una lettura della storia del popolo curdo, un popolo oppresso e senza stato.
Dopo questi due brevi capitoli il libro è scritto tutto da Lorenzo.
Lorenzo racconta in una serie di post e alcune interviste la sua esperienza, dall’arrivo nella Siria del nord- est alla sua morte, avvenuta il 18 marzo 2019 per mano dell'Isis.
Emerge un libro non retorico, non sentimentale, nemmeno astratto: negli scritti Lorenzo parla della sua vita, di quello che sperimenta, di quello che prova.
Consiglio di leggerlo perché abbiamo bisogno di conoscere storie di persone che in nome di ideali altissimi danno la propria vita per un mondo migliore.
Sono storie di eroi.
CONCLUSIONI
Vorrei concludere con le parole del mio post lettura: Lorenzo Orsetti un uomo, un soldato partigiano, un esempio di vita.
Troverete anche un consiglio di lettura!
commentate con la vostra opinione!
Şheid namirin
i martiri non muoiono mai.
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