CITAZIONE
SCHEDA TECNICA
•Titolo: Balcania
•Autore: Toni Capuozzo
•Pagine: 285
•Casa editrice: Edizioni Biblioteca dell’Immagine
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Ho incontrato Toni Capuozzo all’edizione 2022 della rassegna della Microeditoria, qualche mese prima dell’incontro avevo visto il documentario, che tra l’altro è anche il sottotitolo dell’opera, 1992-2022 ritorno dall’inferno.
La lettura del libro è stata la convergenza tra l’incontro con Toni Capuozzo e il mio interesse sul “fronte occidentale”.
Gli scritti contenuti nella pubblicazione fanno riferimento, nella quasi totalità, ad articoli già editi sui principali giornali per i quali Capuozzo ha lavorato, non solo, soprattutto negli ultimi capitoli si legano anche i ricordi della pandemia. Grande assente, anche a discapito dei possibili collegamenti, il confronto bellico tra Russia e Ucraina.
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Nel libro si ripercorrono i ricordi del reporter, le stragi, i genocidi e le battaglie ma non solo, ampio spazio è dato agli aneddoti, ai fatti che pur sembrando minori, riescono a colpire ancora a distanza di trent'anni, che non sono pochi, ma neppure molti.
Il disfacimento della Jugoslavia ha comportato il sorgere, e in certi casi il risorgere, di spiriti territoriali mai celati, anestetizzati dal potere titoista. Gli effetti di tali eventi hanno portato a quello che ancora oggi ricordiamo come una delle più grandi tragedie della storia moderna, crimini contro l’umanità che ricordano in maniera impressionante il conflitto russo-ucraino.
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Il libro ha il chiaro valore di diario della memoria, a distanza di trent’anni dai fatti raccontati, questo rende l’opera di grande valore, però premetto sia complicato leggerla se non si conosce, anche solo per sommi capi, la storia della Jugoslavia e i cinque anni della guerra serbo-bosniaca. Un libro consigliato agli appassionati di storia moderna e a chi ha vissuto i timori e le notizie di quel tempo oggi così poco lontano.
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JUGONOSTALGICI
C'è stato un tempo, non lontano dal nostro, in cui i confini avevano un altro nome, in cui il socialismo aveva un altro sapore e la vita era diversa, In questo tempo parte dell’Europa dell’Est si chiamava ancora Jugoslavia e comprendeva:
Slovenia: indipendente dal 25 giugno 1991
Croazia: indipendente dall’8 ottobre 1991
Bosnia ed Erzegovina: indipendente dal 3 marzo 1992
Macedonia del Nord: indipendente dall’8 settembre 1991
Serbia: indipendente dal 5 giugno 2006
Montenegro: indipendente dal 3 giugno 2006
Kosovo: indipendente dal 17 febbraio 2008
A guidare la terra degli “Slavi del sud” dopo la fine del secondo conflitto mondiale fu Josip Broz Tito, il Maresciallo, nominato primo ministro dei paesi liberati dal Nazi-fascismo.
Il suo governo si distinse, come raccontato da Capuozzo, in fasi più o meno “ombrose”, da una parte la capacità di rendere saldo un territorio segnato da dissidi interni, appena risorto dalla guerra e dall’altra l’incubo delle foibe e dell’esilio giuliano-dalmata.
Eppure anche i paesi che sembrano più stabili possono crollare come un castello di carte, come avvenuto per l’URSS anche la Jugoslavia ha avuto il suo collasso a partire dal 1991; gli effetti sono stati disastrosi con l'acuirsi di odi motivati sia dalla fede sia dalla difficile gestione dei territori. A farne le spese sono stati in particolare i civili, i più deboli e indifesi.
Sarajevo 1992, Srebrenica, la guerra tra Serbi musulmani e cristiani, la questione kosovara… tanti capitoli ancora freschi, spesso rimasti ancora aperti e che nel nostro paese lasciano ancora tanti interrogativi irrisolti, come l’uranio impoverito.
Leggere questo libro non è stato semplice, la scrittura di Capuozzo è encomiabile, lucida ed elegante, d’altro tempo, confrontata con il giornalismo degli ultimi anni. I luoghi e le vicende prima di essere lette vanno almeno conosciute a grandi linee, infatti credo sia una buona lettura per chi ha già maturato una cultura su questo tema oppure ne ha vissuto le evoluzioni, anche grazie a tanti degli articoli e dei ricordi di Capuozzo. Per chi volesse addentrarsi in questa lettura consiglio di leggere un saggio storico oppure il documentario già citato nella recensione, completo e di facile comprensione, non dimenticatevi una cartina storica della Jugoslavia per comprendere al meglio luoghi e condizioni di guerra raccontati da Capuozzo.
Il titolo del post lettura? Lo scoprirete solo leggendo.
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