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Giuseppe Saba

IL MITO DI SISIFO di ALBERT CAMUS















CITAZIONE


A cura di Giuseppe Saba


SCHEDA TECNICA

•Titolo: Il mito di Sisifo

•Autore: Albert Camus

•Pagine: 137

•Casa editrice: Bompiani

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-Il raro saggio filosofico di uno dei più grandi scrittori esistenzialisti novecenteschi. Il mito di Sisifo racconta la dottrina dell’assurdo, come mai era stata raccontata, fino a prima da Camus. Egli costruisce un sistema logicamente inattaccabile, partendo da alcune verità certe, prima fra tutte la morte, per ricercare il senso della vita.


Il libro inizia con la narrazione di alcuni stati d’animo comunemente provati dagli uomini, uno fra questi la delusione. Si afferma che, questa, non sia altro che un sentimento che si avverte, causato dallo scarto tra le aspettative possedute da un individuo, e la constatazione di come le cose effettivamente si svolgono nella realtà. La delusione, come la sorpresa, la tristezza, o la gioia, sono dei sentimenti provocati dal caos, inteso come assurdità della vita. Il tema dell'assurdo, appena descritto, è il punto focale del pensiero di Camus, l'origine della vita, di ogni sentimento negativo o, apparentemente, positivo che sia.

🔍

La sua ricerca mira a svelare il vero della realtà, a togliere ogni dubbio rinsaldando l'animo umano con le certezze.

Ecco allora che egli parla della morte come unica verità che l’uomo possa conoscere.

Da questo dato di fatto, egli riflette sull’insensatezza della vita, arrivando a contemplare perfino il suicidio, ritenuto tuttavia non degno, poiché il suicida, non risolvendo il senso della vita, si limita ad annullarlo, arrendendosi.

Sono affrontanti tutti i temi filosofici, come anche la libertà, sulla quale afferma che l’unica cosa che possa rendere libero un uomo, non sia né la dipendenza cristiana, né l’agnosticismo che ignora, bensì la consapevolezza dei propri limiti. Grazie a tale constatazione si genera la potente forza creativa umana.


 

POST LETTURA


Qui sono trattati alcuni dei tipi di intelligenza umana e dei loro rapporti con l’assurdo e l’insensatezza della vita: il dongiovanni, il commediante, il conquistatore, il creatore.

Quest’ultimo, particolarmente importante, è la figura dell’uomo-Dio come capace di creare opere d’arte in maniera disinteressata, senza ricorsi, evitando di offrire speranza alcuna sul senso della vita, in senso diametralmente opposto al concetto di arte Schopenhaueriano.

Si conclude con la spiegazione e contestualizzazione del mito di Sisifo, che vede il protagonista del mito greco, tornare ai piedi della montagna non agonizzante, ma sereno e conscio dell’inutilità propria vita e del non-senso del mondo.

Ciò su cui urge riflettere in questo tema, fortemente enfatizzato da Camus, è l’apparente indipendenza e garanzia di libertà che il conflitto dell’assurdo, ascrivibile a forza generatrice del pensiero umano, conceda a tutti noi.

È possibile infatti che, quello che egli voglia così tanto evitare, non diventi alla fine la sua più grande dannazione?

Pare che cerchi in ogni modo di creare una giustificazione, e di trovare una via di fuga all’incommensurabile dolore provocatogli dalla sua sensibilità alle grandi domande dell’esistenza. Non sembra del tutto sincero con sé stesso.


#Quote E voi, che ne pensate❓




 

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