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LA TRIONFERA' di Massimo Zamboni

Aggiornamento: 25 lug 2023



CITAZIONE


 



SCHEDA TECNICA


•Titolo: La Trionferà

•Autore: Massimo Zamboni

•Pagine: 227

•Casa editrice: Einaudi

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"Nel paese dove è nata Orietta Berti c’è Piazza Lenin e in mezzo, un busto di Lenin". Le parole di ‘Piccola Pietroburgo’ degli Offlaga Disco Pax possono descrivere al meglio la suggestiva atmosfera di Cavriago, il paese più rosso dell’Emilia rossa. Essere comunisti a Cavriago non è semplicemente parteggiare per un’idea politica, è un vero e proprio stile di vita. Massimo Zamboni, nel suo libro, rievoca le voci e le emozioni che hanno portato Cavriago sulle pagine della Pravda e nel cuore dei compagni dell’Unione Sovietica.


✊🏻 Un viaggio che parte da lontano, dal basso, dagli uomini di sani principi e grandi valori, da una pagina dell’Avanti! finita sulla scrivania di Lenin e terminata con Occhetto nel ‘91.


✒️ Un libro destinato a chi vuole ricordare la storia di un mondo ormai antico, di quel tempo in cui si era Comunisti o Democristiani, in cui la politica era un mestiere e non una ricerca di popolarità.


📢 Consiglio questo libro agli appassionati di storia, soprattutto del Novecento. Sicuramente chi ha vissuto quei ricordi potrà immedesimarsi meglio nel saggio-romanzo, ma la capacità espositiva di Zamboni non manca di capacità espositiva. Quindi buona lettura! Come sempre vi rimando al post lettura per le mie impressioni e ragionamenti! Link in bio.

#quotd hai mai sentito parlare di Cavriago❓






Giovani! Siete ancora liberi, voi! Battetevi! Per continuare a parlare il vostro linguaggio. Voi siete ancora in tempo.

- Il Principe


Da circa un anno questo libro era parcheggiato stabilmente nella mia “piccola libreria rivoluzionaria", la sezione più politica della mia libreria, dove vengono racchiusi i libri degli scrittori e pensatori più rivoluzionari.

La lettura di questo testo è stata un susseguirsi di emozioni, per chi, come me, ama e studia il novecento e la sua storia; accompagnata dalle musiche dei CCCP e degli Offlaga Disco Pax. Per chi non lo sapesse, Massimo Zamboni è stato il chitarrista dei CCCP. Cavriago è il volto di un’Italia rossa, del PCI, d’un’idea che si è fatta carne e fisico. Un comunismo che non ha avuto nulla da invidiare alla Russia o a Cuba o a tutti gli altri sistemi politico-sociali comunisti. Forse, anzi sicuramente, con maggiore rispetto alla popolazione.

Sin dal titolo, che riprende le parole dell’Internazionale, si capisce quale sia l’obiettivo di Zamboni: ricordare senza eccessivamente lodare, ma riportando le grandi gesta d’un mondo unico, anche nella più riconosciuta delle regioni rosse d’Italia. Un cammino lungo oltre cent’anni, ricco di peripezie, personaggi curiosi, uomini e donne d’animo e spirito. Ma soprattutto di fede, più politica che sacra, capace di rendere concrete azioni e ideali impossibili da realizzare in altri luoghi.

Questo libro è la rappresentazione di un ideale concretizzato. Ma fondamentalmente è un grande cippo commemorativo d’un sistema ormai terminato. Lo si nota soprattutto verso la fine, dove la storia lascia il passo alla malinconia. Al ricordo di come quei grandi ideali così forti siano crollati come un castello di carte. Come l’eco di palazzo Masdoni a Reggio Emilia, ormai solo lo scheletro di quello che fu.

La fine del comunismo italiano nel ‘91, dell’Unione Sovietica e del muro non sono che le ultime fermate e il finecorsa d’una locomotiva ormai anziana e provata da tante corse. Anche l’autore lo ammette ma professa con malinconica emozione. Finisce un mondo ma non i suoi ideali. Questa è la grande verità nascosta tra le pagine di questo libro.

Come mia consuetudine non mi resta che augurarvi buona lettura.


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